Sempre più spesso si sente parlare dell’importanza dell’Educazione Ambientale sin dai primi anni di scuola per i bambini.

Che il rapporto con la Natura e l’attenzione all’ambiente siano concetti fondamentali per la definizione della personalità è ormai assodato anche sul piano scientifico, basti pensare che la celebre teoria delle intelligenze multiple di Gardner cita e prende in considerazione anche l’intelligenza naturalistica.

Un percorso di educazione ambientale deve essere per il bambino o ragazzo un viaggio alla ri-scoperta dell’impatto personale che ognuno di noi può avere sull’ambiente e perché questo avvenga non ci si può limitare alla mera trasmissione di informazioni che sono un aspetto molto importante ma non esaustivo. Certamente si deve parlare di ciclo dell’acqua, lotta all’inquinamento, importanza della raccolta differenziata e della tutela dell’ambiente naturale, ma questo non basta se la persona non può fare esperienza di empatia nei confronti del mondo naturale. E’ fondamentale che il bambino o l’adolescente possano comprendere e “sentire” con la pelle a livello empatico quanto sia importante e piacevole tutelare l’ambiente naturale.

E’ per questo che abbiamo introdotto, integrandolo con altre scienze, il concetto di empatia ambientale operante.

“Quando la persona ha compreso quanto le proprie azioni abbiano un significato e possono essere un contributo per l’Altro da Sé, si sviluppa una consapevolezza profonda e destinata a perdurare per tutta la vita: l’empatia ambientale operante.

L’attenzione che la persona ha mostrato prima verso di sé, poi verso l’altro, si riversa a questo punto anche nei confronti dell’ambiente che assume il vero e proprio significato di “casa”, intesa non solo come luogo fisico, ma spazio in cui fare esperienza di relazioni, con qualsiasi essere vivente, e luogo nel quale il contributo che la persona può apportare può essere e fare la differenza”